Con l’arrivo dell’autunno e della stagione fredda, diminuiscono le ore di luce, aumenta l’umidità, la temperatura si abbassa.
Molte persone iniziano ad avvertire malesseri condizionati dal cambio di stagione come difficoltà digestiva, mal di testa, senso di pesantezza, transito intestinale irregolare, dolori articolari/muscolari, svogliatezza e sonnolenza.
Cosa si verifica nell’organismo con l’arrivo dell’autunno?
Ricordiamo che, per moltissimi anni, l’uomo ha vissuto a stretto contatto con la natura sviluppando ghiandole e sistemi ormonali reagenti alla quantità di luce.
La ghiandola pineale (epifisi) produce melatonina, ormone che regola il ritmo circadiano sonno-veglia, la cui concentrazione aumenta nel sangue poco dopo la comparsa dell’oscurità.
Nel regno animale con l’arrivo della primavera, la pineale attiva una specifica cascata ormonale che annuncia la stagione dell’accoppiamento riaccendendo le pulsioni sessuali; in autunno invece la concentrazione di melatonina gradatamente aumenta segnalando ai volatili che è l’ora di migrare mentre in inverno le ore di luce diminuiscono e la pineale segnala che è tempo di cercare riparo e di entrare in letargo.
Da quanto sopra quindi si evince che anche l’organismo dell’essere umano, con l’arrivo dell’autunno, produce più melatonina e meno serotonina, nota anche come ormone “del buon umore”.
Come agisce la serotonina nell’organismo?
La serotonina, come tutti i mediatori chimici, interagisce con vari diversi recettori, nello specifico “regola” l’appetito, l’umore, la sincronizzazione del ritmo sonno-veglia.
Quindi se aumenta la svogliatezza, il desiderio di mangiare, dormire e cala il tono dell’umore non c’è da preoccuparsi: significa che l’organismo si sta semplicemente adattando alla minore quantità di luce.
Questo è il motivo per cui, in autunno, per bilanciare la concentrazione di tali ormoni, si consiglia di esporsi il più possibile ai raggi solari e di preferire gli alimenti che stimolano la produzione di serotonina.
Quali sono gli alimenti che stimolano la produzione di serotonina?
- pseudo-cereali come grano saraceno, amaranto, quinoa
- cereali integrali quali farro, avena, frumento, segale, mais, miglio, riso ricchi sia di sali minerali, fibre, proteine, che di triptofano (precursore della serotonina).
Data la complessità e la sottovalutata difficoltà digestiva del glutine, tra l’altro conclamata da un numero sempre più crescente di persone, traducibile in stati infiammatori che la medicina convenzionale troppo spesso non prende in seria considerazione, si consiglia di consumare cereali che lo contengono con moderazione, preferendo i cereali e pseudo-cereali che ne sono privi (miglio, riso, mais, grano saraceno, amaranto, quinoa). Tale accortezza sarà di giovamento per l’intero organismo.
Quali altri alimenti contengono il triptofano?
– ortaggi e frutta, ricchi anche di vitamine A, C, E e potenti antiossidanti naturali, come kiwi, cachi, cavoli, zucche, carote, agrumi (alimenti tipici della stagione autunnale)
– cacao
– legumi come fagioli, ceci, lenticchie, piselli, lupini e soia
– semi oleaginosi ad esempio mandorle, noci, nocciole, anacardi, semi di zucca, girasole, lino, sesamo che sono una preziosa fonte anche di minerali quali calcio, ferro, potassio, magnesio, zinco
Come si può notare la natura, attraverso il cibo, per ogni stagione, fornisce i nutrienti specifici di cui il nostro fisico necessita.
Impariamo a valorizzare la natura, per migliorare il benessere dell’organismo!